Per proteggere la propria attività e i propri asset digitali, è importante che le aziende adottino una strategia di gestione del rischio cibernetico efficace e ben pianificata. Questo significa non solo proteggere i sistemi informatici e i dati aziendali, ma anche prevedere e gestire gli eventuali impatti sulla reputazione, sui clienti e sui partner commerciali in caso di attacco o violazione della sicurezza.
Lo scenario, soprattutto quello italiano, non è incoraggiante: secondo la ricerca “Cyber Risk Management Survey 2022”, poco più della metà delle aziende italiane sono organizzate per la gestione del rischio, ma la percentuale crolla fino al 10% quando si tratta di cyber resilience. Uno scenario da cui emergono sia il gap ancora da colmare, sia la necessità di fare affidamento a realtà specializzate. Vediamo ora nel dettaglio alcuni dei passaggi necessari per mettere in sicurezza la nostra azienda.
Minimizzare il rischio
In premessa, ricordiamo che la Cybersecurity ha molti punti in comune con la sicurezza in generale, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti organizzativi come il Cyber Risk Management. In quest’ottica, la prima best practice da introdurre è senza dubbio quella finalizzata alla riduzione del rischio, per prevenire gli attacchi alla sicurezza e mappare le fragilità. Le pratiche fondamentali del Cyber Risk Management sono:
- effettuare un monitoraggio costante e puntuale del proprio perimetro e dei propri asset;
- introdurre misure di cybersecurity vere e proprie, anche basilari, come la protezione degli endpoint, l’adozione dell’autenticazione a due fattori, o una policy zero trust.
Attraverso le competenze di personale esperto, il monitoraggio si rivela essenziale per cogliere tutti i segnali di rischio del proprio sistema, sia in termini di fragilità, sia di potenziali cyberattacchi.
L’importanza della comunicazione
Una delle principali cause di incidenti di sicurezza è la scarsa confidenza del personale con il tema. In termini più generali, la comunicazione è sempre alla base della corretta gestione, sia ordinaria che di emergenza. Diffondere la cultura della sicurezza permette a tutto il personale di conoscere le corrette procedure per intervenire tempestivamente nel Cyber Risk Management.
Il primo fondamentale passaggio è quello di spiegare in azienda che il rischio informatico esiste ed è inevitabile. Esattamente come il rischio incendio o gli altri tipi di rischi materiali, non importa quanto remota sia la possibilità che accada: tutto il personale deve essere formato sulle procedure di gestione del rischio in modo da sapere come comportarsi in caso di attacco alla sicurezza.
Per questo motivo è importante, per esempio, stabilire un sistema di comunicazione da usare in caso di compromissione, che permetta di raggiungere tempestivamente tutti gli interessati.
A livello di comunicazione preliminare, una revisione permanente del piano di gestione del rischio è un buon modo per fare in modo che tutti ne siano al corrente, a partire da chi ha un ruolo fattivo nell’intervento. Inoltre, nell’ottica della trasparenza della gestione, è indispensabile che nella revisione, se non nella stesura del piano, siano coinvolti tutti gli stakeholder di rilievo. In questo modo, in caso di reale incidente, ciascuno a ogni livello sarà informato. Vediamo ora come organizzare un piano di gestione del rischio.
Implementando queste strategie, le aziende hanno l’opportunità di prevenire una parte significativa degli incidenti legati alla sicurezza. Vista la delicatezza di questa prima fase e la necessità di competenze specifiche, in generale le aziende prediligono l’affiancamento da parte di partner con competenze specifiche nel settore, che possano affiancare i professionisti interni lungo tutta la verifica delle vulnerabilità informatiche.
Valutare la vulnerabilità informatica: raccogliere informazioni
Quando si verificano le vulnerabilità è importante raccogliere informazioni e valutare i rischi tecnici e operativi associati al sistema e a come le persone lo utilizzano. La gap analysis può essere uno strumento efficace per valutare questi rischi. Identificando le discrepanze tra lo stato attuale di un sistema e la posizione di sicurezza desiderata, le aziende possono identificare le aree su cui concentrarsi.
L’analisi dei gap aiuta a comprendere e assegnare priorità alle potenziali vulnerabilità valutando i sistemi operativi, le configurazioni software, l’infrastruttura di rete, gli account utente, i controlli di accesso alla sicurezza fisica e altre risorse fondamentali per la protezione di un determinato ambiente. Questa valutazione consente di mitigare tempestivamente il livello di vulnerabilità informatica prima che si trasformi in rischio. In questo, è importante che le aziende valutino anche il rapporto fra persone e tecnologia prevedendo, per esempio, programmi di formazione sulla consapevolezza della sicurezza informatica.
Analizzare i dati è una priorità
Quando si riscontra una vulnerabilità informatica, l’analisi dei dati è un passaggio essenziale per identificarne l’origine e l’entità. I sistemi di monitoraggio dei dati sono diventati più sofisticati negli ultimi anni, consentendo ai team di sicurezza di rilevare rapidamente comportamenti anomali nelle loro reti.
Per aumentare la propria visibilità sulle minacce digitali, il modello più tradizionale è il Security Operations Center (SOC) 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questi SOC sono gestiti da professionisti qualificati della sicurezza informatica che monitorano varie fonti di dati per attività sospette o cambiamenti nel comportamento degli utenti. Oggi, tuttavia, grazie a sistemi di analisi sempre più predittivi e strumenti come gli Early Warning, il ruolo del SOC si sta evolvendo, spostandosi da un ruolo reattivo a una funzione più proattiva e predittiva.
Monitor: controlla regolarmente la sicurezza
Gli audit di sicurezza regolari sono una parte importante della gestione della vulnerabilità informatica nelle aziende. Questi controlli forniscono, agli amministratori di sistema e ad altre parti interessate, avvisi tempestivi sullo sviluppo di minacce, consentendo di adottare le misure necessarie per prevenire una potenziale violazione. Lo stato di sicurezza di un’infrastruttura, infatti, è in continua variazione, sia per cause interne, per esempio l’inserimento di nuovi utenti, endpoint o processi, sia per cause esterne, come la comparsa di nuove minacce.
L’importanza di verificare la vulnerabilità informatica
Verificare la vulnerabilità informatica è necessario per garantire la sicurezza del sistema e dei dati, in quanto identifica e aiuta ad affrontare problemi di sicurezza che potrebbero avere gravi conseguenze. Utilizzando i suggerimenti in questo articolo, puoi verificare rapidamente e facilmente la presenza di vulnerabilità nel tuo sistema. Infine, non dimenticare di monitorare regolarmente le soluzioni di sicurezza, aggiornare i programmi e rimuovere le vecchie applicazioni che non sono più utilizzate o supportate.